PEDALARE VERSO IL CIELO
Max elevation: 1033 m
Min elevation: 317 m
Total climbing: 1043 m
Total descent: -1052 m
Average speed: 3.42 m/s
Average cadence:
Average heart rate:
Average temperature:
Total time: 03:18:56
Max elevation: 1033 m
Min elevation: 318 m
Total climbing: 1058 m
Total descent: -1067 m
Average speed: 3.52 m/s
Average cadence:
Average heart rate:
Average temperature:
Total time: 03:30:38
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Le coste dell’Appennino
Lama – Renzetti – Piani d’Arnucci – Sentiero Italia – Passano – Lama
Percorso consigliato a bikers preparati, non tanto per il dislivello complessivo, quanto per le pendenze delle salite che in alcuni tratti superano il 23% e altri di discesa tecnicamente impegnativi nella variante 1). Si percorre un ambiente di grande valore naturalistico e non di rado s’incontrano grandi mammiferi come cinghiali e caprioli ed anche rapaci come falchi e poiane. L’itinerario sfiora Pescio, incantevole località incastonata fra i primi contrafforti dell’Appennino, poco distante da Cantone. Merita una visita. Molto interessante anche l’Abbadia di Uselle intra montes. La struttura risale al XII secolo e pare che i benedettini vi siano rimasti fino ai primi anni del ‘500; da allora in poi l’ex monastero divenne parrocchia. Come gran parte degli itinerari anche questo gode di scorci e panorami di grande respiro.
Traccia: Michele di Massa, Paolo Marconi, Moravio Del Gaia
Partenza: Lama di San Giustino (PG), dal parcheggio della discoteca Clover.
Usciti dal parcheggio, giriamo a sx verso il centro di Lama. Oltrepassato il supermercato (che rimane sulla dx) e il centro della frazione ci dirigiamo verso i monti dell’Appennino in vista proprio davanti a noi. Al km 0,820 superiamo un quadrivio e proseguiamo diritti in via dei Renzetti, superiamo le ultime abitazioni e ci inoltriamo tra la campagna in direzione est. Al km 2,210, dopo una curva a sx, oltrepassiamo il ponte sul torrente Selci e al bivio successivo giriamo a dx in direzione Cantone e Parnacciano. Pedaliamo agevolmente in leggera salita su comoda strada asfaltata, quasi un falso piano. Sorpassato l’abitato di Ripole, al km 6,000 arriviamo ai Renzetti, località nota per l’antico mulino ad acqua ancora funzionante, uno dei pochi rimasti in Italia. Il mulino di proprietà privata è descritto in molti testi ed è stato oggetto di una ricerca dell’Istituto Ippolito Salviani di Città di Castello. È visitabile previa accordi con il proprietario. Proprio davanti alla chiesetta troviamo anche una fontana per l’acqua. Al km 6,400, superato un ponticello in mattoni, nei pressi di una curva a dx giriamo a sx verso Cantone. Siamo ancora su strada asfaltata. La strada comincia gradualmente a salire. Al km 7,250 troviamo sulla dx una strada sterrata che sale molto ripida, che riconosciamo anche per una cassetta postale posta proprio all’inizio alla dx: questa è la nostra via verso i Piani di Arnucci, prima tappa intermedia. La sterrata è un po’ sconnessa e richiede buona gamba ed equilibrio. Il percorso è molto bello, il fondo presenta anche tratti lastricati naturalmente. Al km 8,060 incontriamo i ruderi di Arzengoli, vestigia di una civiltà rurale ormai appartenente al passato. Strappi di dura salita si alternano a più dolci pendii. Al km 9,700 arriviamo ai Piani di Arnucci, dove con sorpresa troviamo una abitazione ristrutturata. Alla biforcazione prendiamo a dx una carrareccia in fondo naturale e ci inoltriamo nel bosco, dove subito prendiamo una dura salita che ci porterà rapidamente sul crinale (850 m.). Una volta in cima prendiamo a sx. Il percorso ora alterna prevalenti tratti di bosco ad altri di radura, dove l’occhio è libero di spaziare su panorami emozionanti. Al km 12,000 incrociamo il Sentiero Italia che prendiamo verso sx. Il fondo è naturale, il percorso alterna tratti in piano ad altri di leggera salita. Al km 10,400 troviamo un punto che nella stagione autunnale può essere assai fangoso. È possibile aggirarlo sulla dx salendo per una breve carrareccia a una radura e rientrare dopo pochi metri nel bosco a sx prendendo subito un single trek segnato con inopportune tacche sulla corteccia degli alberi, percorrerlo fino a rientrare sul Sentiero Italia proprio nei pressi di un cancello mobile per il bestiame. Lo apriamo e richiudiamo con attenzione e proseguiamo sul sentiero. Al km 13,180 troviamo a dx una carrareccia con tabella di strada privata che scende nel versante marchigiano, la ignoriamo e proseguiamo per la strada maestra. Siamo ora sullo spartiacque appenninico, leggermente spostato verso la valle del Tevere. Al km 13,630 troviamo un altro cancello mobile che apriamo e richiudiamo. Arriviamo così al km. 15,080 tra una radura a sx e una recinzione di filo spinato a dx; lasciamo il Sentiero Italia e prendiamo a sx una carrareccia su f.n. di terra solcata in mezzo dall’acqua che scende decisamente. Poco dopo la carrareccia si fa imbrecciata ed diventa facilmente identificabile, noi teniamo sempre la strada maestra. Al km 16,250 una fila di pali a sx che sorreggono dei cavi elettrici ci dicono che siamo sulla strada giusta e al km 17,040 arriviamo su di un crinale aperto: a sx sotto di noi troviamo l’abitato di Pescio, raggiungibile e visitabile scendendo per un accidentato sentiero. Ora abbiamo due possibilità per terminare il giro, entrambe della stessa lunghezza, ma con caratteristiche differenti: la prima un po’ più difficile per la discesa sconnessa, la seconda, dopo i primi metri di carrareccia un po’ malridotta, più facile e scorrevole.
Descriviamo le due possibilità:
1) andiamo diritti sul crinale per una carrareccia su f.n. che inizialmente sale e poi scende. Il fondo man mano che si avanza diventa pietroso e accidentato, a tratti quasi lastricato, molto bello per la mtb. Rimanendo sempre sulla strada maestra arriviamo sul fondovalle nella strada provinciale di Parnacciano in località Molinaccia, poco sotto ai Renzetti.
2) scendiamo a dx per una carrareccia con f.n. sconnesso che si inoltra nel bosco, fino ad incrociare dopo qualche centinaio di metri una strada sterrata, questa migliore, che prendiamo verso dx. In prossimità di una curva a sx superiamo Col del Ranco. Ora dobbiamo tenere sempre la strada maestra. Scendendo superiamo la chiesetta di Passano a dx, poi nei pressi di una radura alcune tabelle e carta dei sentieri del CAI. Proseguiamo diritti e in breve raggiungiamo il fondovalle e la provinciale per Parnacciano che abbiamo percorso all’andata.
Comunque arrivati a fondovalle, giriamo a dx e a ritroso torniamo al punto di partenza.